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Zombie

Prezzo di listino
€220,00 EUR
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Prezzo di vendita
€220,00 EUR
Materiale
Gioiello realizzato completamente a mano libera dall'artigiano Italiano Gianmarco Fontana. Questo Ciondolo raffigurante uno Zombie realizzato in Argento 925 fa parte della collezione "Movies".

Nella letteratura occidentale del passato, si indicavano per zombie individui privati di ogni volontà dalla dipendenza da droghe. Zombie è anche una droga futuribile citata nel racconto fantastico La porta sull'estate di Robert Heinlein, con la quale il protagonista viene totalmente asservito ai suoi falsi amici.
Un ottimo riferimento filmografico è costituito da quello che viene riconosciuto come il primo film del genere, L'isola degli zombies (1932) con la star Bela Lugosi, nel ruolo di uno stregone che dispone della manodopera di schiavi drogati e per volere di un innamorato, fa ritenere morta una giovane vittima.
Il concetto di "morto vivente" pare una reinterpretazione di quello che lo zombie rappresenta nella religione vuduista ed è interessante come nel giro di una o due generazioni una parte di verità sia divenuta un mito sovrannaturale.
Nella figura dello zombie si intravede un'immagine speculare in negativo, di carattere diabolico del concetto cristiano di resurrezione finale (dei corpi integri). "Quando non ci sarà più posto all'Inferno" - citazione ricorrente in parte della filmografia del genere - i corpi corrotti risorgono dandosi al cannibalismo - in letteratura sovente chiamato "eucaristia pagana" - in un disperato tentativo di assunzione dell'anima, dell'energia vitale dalle proprie vittime.
Con La notte dei morti viventi del 1968, film cult capostipite del ciclo di George A. Romero, si inaugura l'immagine apocalittica di zombie quale la compagine di deceduti resuscitati e cannibali, decretando la fine di una civiltà. Tale soggetto si ispira al romanzo di Richard Matheson Io sono leggenda, dove un intero continente viene infettato da un patogeno che causa follia collettiva e violenza omicida (qui il termine zombie non era ancora usato). Un durissimo apologo satirico sociale si evidenzia nel secondo capitolo del ciclo di Romero: Zombi del 1978, dove folle di non morti invadono un centro commerciale mimando le gestualità dei vivi.