Samurai helmet
- Prezzo di listino
- €250,00 EUR
- Prezzo di listino
-
- Prezzo di vendita
- €250,00 EUR
- Prezzo unitario
- per
Gioiello realizzato completamente a mano libera dall'artigiano Italiano Gianmarco Fontana.
Questo ciondolo realizzato in Argento 925 raffigurante un elmo di un Samurai fa parte della collezione "Japanized".
Il nome deriva sicuramente da un verbo, saburau, che significa "servire" o "tenersi a lato" e letteralmente significa "colui che serve". Un termine più appropriato sarebbe risalente al periodo Edo.
Il termine viene tuttora usato per indicare proprio la nobiltà guerriera (non, ad esempio, gli ashigaru cioè i fanti, né i kuge cioè gli aristocratici di corte). I samurai che non servivano un daimyō perché era morto o perché ne avevano perso il favore, o la fiducia, erano chiamati rōnin, letteralmente "uomo onda", che intende "libero da vincoli", ma assume sempre un significato dispregiativo.
I samurai costituivano una casta colta, che oltre alle arti marziali, direttamente connesse con la loro professione, praticava arti zen come il cha no yu (arte del the) o lo shodō (arte della scrittura). Durante l'era Tokugawa persero gradualmente la loro funzione militare divenendo dei semplici rōnin che spesso si abbandonavano a saccheggi e barbarie. Verso la fine del periodo Edo i samurai erano essenzialmente designati come i burocrati al servizio dello shōgun o di un daimyō, e la loro spada veniva usata soltanto per scopi cerimoniali, per sottolineare la loro appartenenza di casta.
Questo ciondolo realizzato in Argento 925 raffigurante un elmo di un Samurai fa parte della collezione "Japanized".
Il nome deriva sicuramente da un verbo, saburau, che significa "servire" o "tenersi a lato" e letteralmente significa "colui che serve". Un termine più appropriato sarebbe risalente al periodo Edo.
Il termine viene tuttora usato per indicare proprio la nobiltà guerriera (non, ad esempio, gli ashigaru cioè i fanti, né i kuge cioè gli aristocratici di corte). I samurai che non servivano un daimyō perché era morto o perché ne avevano perso il favore, o la fiducia, erano chiamati rōnin, letteralmente "uomo onda", che intende "libero da vincoli", ma assume sempre un significato dispregiativo.
I samurai costituivano una casta colta, che oltre alle arti marziali, direttamente connesse con la loro professione, praticava arti zen come il cha no yu (arte del the) o lo shodō (arte della scrittura). Durante l'era Tokugawa persero gradualmente la loro funzione militare divenendo dei semplici rōnin che spesso si abbandonavano a saccheggi e barbarie. Verso la fine del periodo Edo i samurai erano essenzialmente designati come i burocrati al servizio dello shōgun o di un daimyō, e la loro spada veniva usata soltanto per scopi cerimoniali, per sottolineare la loro appartenenza di casta.